«Quei giorni là»

  DSC01261 - コピー «Ci sono giorni sempre uguali, che si ripetono con insistenza. Giorni senza neppure un capello fuori posto, con un’espressione ebete sul viso e fraseggi fatti di rime prevedibili e scontate.

Sono la maggior parte in un’esistenza vissuta nella media, in cui l’unica certezza è che accadranno cose che ci piaceranno e altre no ma che la loro somma porterà comunque a un più o meno stabile equilibrio.

 Ci sono poi quei giorni in cui succede qualcosa di diverso. Niente di speciale in fin dei conti, ma sempre qualcosa. Una telefonata inaspettata, un incontro a lungo atteso, un piccolo tesoro ritrovato.

Sono giorni che ci lasciano appena stupiti, che per un momento ci fanno temere che niente sarà come prima.

O che magari invece ce lo fanno sperare.

Che ci illudono che il mutamento è alle porte e che possiamo finalmente sognare un’altra vita nella nostra, come un gioco di bambole matrioške in cui, spalancandoci all’ignoto, potremmo scoprire di possedere dell’altro al nostro interno.

Ma in questi giorni qua, al proprio interno, si scopre solo una miniatura di se stessi, una copia di quello che eravamo. Le cose rimangono immutate, impermeabili alle minuscole fortune o ai microscopici incidenti. Tutto come prima.

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  Poi, però, arrivano quei giorni là. Quelli che cambiano tutto. Quelli che ci insegnano che la vita segue direttive che noi, nonostante ne siamo i protagonisti, ignoriamo totalmente. Accadono raramente e ci spiegano di noi cose che non sapevamo. Sono quelli che usano maggiori cautele per non farsi scoprire e capita che le conseguenze le si gusti con ampio ritardo. Perché passano inosservati e svelano solo nella lunga distanza i loro effetti.

Altre volte, invece, lo si capisce da subito, da quando ci si sveglia la mattina – prima ancora di raccogliere il coraggio e mettere i piedi fuori dal letto – che niente tornerà al proprio posto. Capita quando muore qualcuno di mportante, quando una partenza sconvolge i nostri piani, quando un amorevero finisce o un amorenuovo inizia. Quando si brucia di passione o quando si brucia e basta.

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  E questo è proprio uno di quei giorni là. Ma nessuno ancora se ne è accorto.»

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Estratto da Tokyo Orizzontale, Piemme, 2014, pp. 169-170

5 commenti su “«Quei giorni là»

  1. Monica Buniato ha detto:

    verissimo…..quante illusioni di cambiamento….quanto desiderio di cambiamento….e allo stesso tempo quanta paura…
    e quando i grandi cambiamenti arrivano inaspettati ti travolgono e tu non sai che fare….e allora cerchi un’ancora che ti zavorri a quello che conosci e che ti lasci il tempo di capire come reagire….
    e allora cosa fare? mi butto nell’ignoto….o resto immobile?

    1. Laura Imai Messina ha detto:

      La vita e’ tutta un bivio, in effetti…

  2. Licchan ha detto:

    ah, ogni mattina mi chiedo che giornata sarà e poi quando vado a dormire, mi accorgo che ne è solo passata un’altra.
    Sogno sempre più avventura, più brio, ma quando la novità di una cosa si esaurisce, scatta l’abitudine e allora devo trovarci un senso, se non lo trovo tendo pian piano a staccarmici e non è mai positivo.

  3. Sasha ha detto:

    Sto leggendo il tuo libro proprio in questi giorni… Ci ho messo un po’ a prenderlo, aprirlo, farlo mio. Temevo, te lo confesso, che non avrebbe retto alle grandissime aspettative che avevo da lettrice semi-silenziosa del tuo blog.
    Ero lì, a Roma, a sentire e vedere (ah, purtroppo le foto non si riuscì a proiettarle!) la tua presentazione e lì ho comprato il tuo libro.

    E ora che lo sto leggendo, e (purtroppo) l’ho quasi finito, devo dirti che questo brano è quello che mi è rimasto sotto la pelle più di tutti – ma che, soprattutto, mi è capitato di chiudere il libro ma di non volerlo fare perchè volevo proprio vedere che cosa sarebbe successo a Sara. Era da un po’ che non mi capitava.

    Un abbraccio!
    Sasha

  4. serena ha detto:

    E oggi è uno di quei giorni lá..

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