Il quartiere degli strumenti musicali e le stradine secondarie

Sabato scorso, andando verso il Festival della Lettura che si teneva nel quartiere delle librerie di Tokyo, ci siamo persi nelle stradine secondarie che dalla stazione di Ochanomizu portano verso Jimbocho.

Nonostante abbia perso un pochino il lustro di una volta, Ochanomizu è ancora il quartiere per eccellenza dove acquistare strumenti musicali. Basta procedere lungo il viale principale che scende verso Jimbocho per accorgersene.

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E’ pieno di negozi che esibiscono chitarre classiche ed elettriche, violini, bassi etc. al loro ingresso. Ryosuke, appassionato (e un tempo anche studioso) di musica, ha bazzicato spesso per Ochanomizu negli anni dell’università.
E’ stato lui a presentarmi questo delizioso quartiere.

Passeggiando verso la nostra meta abbiamo scoperto un festival universitario (cadono proprio in questo periodo la maggioranza di essi), un piccolo tempio di quartiere, un negozietto di 下駄 (geta) scarpe tradizionali giapponesi incastrato tra due grandi palazzi, uno dei quali decorato da un murales sui toni del blu e straziato dalla luce del mattino (foto n.1).

Sono i colori di Tokyo a stregarmi. I verdi, i blu, i rossi.

E poi uno spiazzo dominato da un grande albero che sorge davanti al piccolo tempietto di cui sopra (lo si nota dalla tipica decorazione che corconda il tronco) e una piccola fila di persone per entrare nel ristorante all’angolo dall’altra parte della strada (foto n.2).
Di nuovo la luce che entra dappertutto, io che scatto qualche foto e Ryosuke che va a leggere le iscrizioni all’ingresso del tempio.

Delle tante fotografie, per oggi, queste due.

9 commenti su “Il quartiere degli strumenti musicali e le stradine secondarie

  1. Kai ha detto:

    E’ stupendo vedere quel negozietto su due livelli (chissà se al primo piano ci abita il proprietario del negozio!) “incastrato” tra due edifici. E’ qualcosa che in Italia non si vede: generalmente si costruisce toccando il muro della costruzione affianco, probabilmente per risparmiare tempo/denaro. Lì, invece, si lasciano quei pochi centimetri di spazio per non “toccare” l’altro… lo recepisco quasi come se non si volesse dar fastidio.
    Noto sempre anche come le strisce pedonali siano sempre in buone condizioni, cosa che raramente ho potuto vedere in Italia (praticamente solo quando vengono rifatte). E’ stupenda la cura che si ha per tutto, anche per le piccole cose.
    E quella bicicletta lasciata lì incustodita? In Italia in pochi lo farebbero: le probabilità che venga rubata sono troppe…

  2. Rebecca ha detto:

    Wow! Hai scritto una parola magica: musica! Sicuramente Ochanomizu, quando sarò lì, diventerà una delle mie zone preferite ^^
    Tutto, nelle foto che metti, è un armonioso concerto di colori! Che bello *.*

  3. Ciccola ha detto:

    La stazione di Ochanomizu è la mia preferita. Ho passato un sacco di tempo (e scattato tantissime foto) sul ponte a guardare giù tutte quelle rotaie che passano di fianco e sopra al fiume. Hai proprio ragione, i colori fanno bene agli occhi e al cuore!

  4. Giusy Manzella ha detto:

    Adoro i tuoi post e amo i luoghi che ogni volta ci fai scoprire. Volevo chiederti se hai qualche informazione sui biglietti gratis che il governo giapponese vorrebbe mettere a disposizione per rilanciare il turismo.
    CHEAP & GLAMOUR

  5. Giuseppe A. ha detto:

    Ciaoooooooooooooo
    sempre belle foto, sempre bei racconti ^_^
    posso raccontare la mia su Kanda/Ochanomizu???
    La prima volta a Tokyo, anno domini 2000: sapevo che il quartiere dei libri per eccellenza era Kanda, allora, amando i libri decidiamo di fare un giro in questa famigerata Kanda, niente di piu` facile, c`e` il quartiere si vede facile sulle cartine “Kanda”, nella metro ormai ci sappiamo orientare, una passegiata ci diciamo; prendiamo il treno, e` quello giusto; scendiamo alla fermata “kanda”, perfetto, usciamo dalla stazione….. e non vediamo neanche un negozio di libri, troviamo questo grande viale, pieno di negozi di strumenti e altri negozi di articoli sportivi (ricordo sci e tavole da snowboard… era novembre), passo anche davanti a una universita`, gli unici caratteri che riesco a leggere “daigaku”…. ma libri, neanche la puzza della colla. Non paghi ci torniamo una seconda volta, stavolta in 3, giriamo per altre strade, niente…. troviamo anche un negozio che vende the, ci fermiamo a parlare, io voglio comprare delle tazze da regalare, gli altri del the… la signora ci fa accomodare, lei non parla inglese, aspettiamo che torni il figlio; mentre aspettiamo ci offre il te, con il poco giapponese che sappiamo, in 3 riusciamo a capire che lei e il marito sono stai in viaggio di nozze a Capri nei primissimi anni 50 (cio` mi riempie di orgoglio, e` vero che sono sannita, ma in termini moderni la Campania ha visto i miei natali)…. ok ci siamo divertiti, abbiamo fatto acquisti e incontri interessanti, ma i libri?!? niente di piu` semplice, bisognava prendere un`altra linea e scendere alla fermata “ochanomizu” (l`acqua per il the, letteralmente) ed eccoli la`, cataste di libri e di stampe ukyoe che costituiscono il vanto di Kanda e le mura portanti degli edifici di quel quartiere, naturalmente ci siamo capitati per caso, dovevamo andare non ricordo dove e dovevamo scendere a quella fermata.
    ps: @Kai, mi dispiace dirtelo, ma le case non si toccano perche` sono state costruite in periodi diversi e con piani regolatori molto permissivi (non ha importanza se un palazzo chiude le finestre al palazzo a fianco), mentre per le case in italia che si toccano, bhe ci sono vari motivi, da criteri antisismici ad abitudini architettoniche di stampo medievale e rinascimentale. Nulla toglie che il caos degli edifici giapponesi ha un forte ascendente su di me.

  6. Lara ha detto:

    Sono affascinanti sempre le tue descrizioni e le foto che le accompagnano.
    Mi è mancato questo blog, cara Giappone Mon Amour!
    A presto 🙂
    Lara

  7. perlinavichinga ha detto:

    non ci dormirò molto lontano quando verrò a marzo. sicuramente sarà un luogo da vedere! =)

  8. DAIJIRO 85 ha detto:

    grazie per la passione che ci metti sempre,laura!!!mi fai amare ancora di più ciò che già amo alla follia.non conoscevo questa zona,ma mi affascina,grazie per la segnalazione.ci farò sicuramente un giretto,prossimamente…:)

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