Inizio, rottura, rapidità

S’insinua aria di primavera dalla porta, i giardini delle case si popolano di fiori, l’aria prende l’odore della stagione che già c’era ma non si mostrava chiaramente.

Il Giappone si prepara al grande appuntamento dei ciliegi, apparecchia le sue strade, accende d’un rosa preventivo i negozi, i menù dei ristoranti. Prima che un albero e dei fiori, il ciliegio è l’idea di qualcosa di bello che verrà.

Nasco in Italia, scrivo in questa lingua ma il Giappone è casa mia.
Ed ogni slargo, ogni incrocio sono come un pezzo di cucina, il lato in ombra del salotto, la camera da letto affogata nella luce. Ed ogni stanza in cui appoggio il corpo o lo lascio semplicemente transitare, è dotata d’uno specchio. E mi guardo riflessa in lui, e nelle esitazioni, e nelle certezze di questa cultura mite, scopro nuovi modi d’essere e di dire.

Ed ecco che ora ho il dottorato, sì ce l’ho, l’agognato PhD, e un altro occhio di daruma è colorato.

Ed ecco che la pubblicazione del nuovo libro è fissata, inizio 2018, quando il nuovo bimbo sarà uscito dalla pancia e scorrazzerà con Sousuke nella casa, e così un altro daruma ancora, il più piccino, avrà lo sguardo fermo e deciso che auguro superi in linea retta quello mio e di Ryosuke e si accompagni a quello del fratello, nel futuro che sarà solo loro, oltre di noi.

Ed altro, di immenso, che resta nella bocca, ed è un segreto. Che per raggiungere le dita, le parole hanno bisogno di qualcosa di più. Ma marzo è stato un mese sorprendente per moltissime cose e mi ha insegnato che la pazienza, per esempio, va esercitata ma non troppo. Che può assumere limiti che, una volta oltrepassati, non lasciano spazio a un solo passo indietro. E ancora, ho compreso che la stanchezza serve ad ogni passo. Formula nel tempo una risposta che alla fine risulta la più efficace.

Imparo anche una parola, tre kanji stretti per mano:「序破急」 /johakyū/.

Si tratta di un concetto applicato alle arti giapponesi tradizionali, il cadenzare le fasi e le velocità che regolano la successione dei gesti. Lo spezzarsi in fasi e micro-fasi d’ogni parte d’una musica o rappresentazione teatrale, disciplina marziale, poetica o narrativa.

Eppure, come mi trovo a credere spesso, non c’è concetto davvero robusto ed efficace che non trovi applicazione anche altrove e non dimostri la sua giustezza fuori dal contesto che l’ha partorito.

 Le cose di valore, come le persone del resto, sono sempre un’aggiunta, un valore.

Ed ecco che in 「序破急」 /johakyū/ – che significa in jo l’inizio, l’inaugurarsi, in ha la rottura, lo spezzarsi e insieme lo sviluppo, e in kyū che è l’improvviso, la rapidità – vi si espande moltissimo altro.

Vi leggo la modulazione del movimento che, più sarà preciso, più saprà declinarsi in ogni direzione, in quella soprattutto della propria volontà. Pare un paradosso, che si riscontra di frequente nella filosofia giapponese, perché la parte soggiogata all’ambiente che la partorisce, complice l’intelligenza che assorbe senza farsi mortificare, riesce a deviare, ad allontanarsi, diverge dalla regola che la vorrebbe formalmente sempre uguale a se stessa, allineata.

Ed ecco che l’inizio, il jo, sarà lento, un pacato apprendere la via, guardarsi intorno, e poi, solo una volta appreso il necessario, si spezzerà in un ha e scoppierà come fuochi d’artificio in una accelerazione, in un kyū, che di folle non ha nulla, bensì sarà altrettanto ponderato ma fulminante. E tutto questo, questa velocità, accadrà perché la strada del jo ormai la si conoscerà come le proprie tasche.

 Iniziando per bene, con la giusta lentezza e con la giusta aderenza alla regola, si saprà ormai perfettamnete dove si può, si saprà cosa non si può, quando è meglio, perché è il caso … e allora non si sbaglierà nello spezzarsi e nell’affrettarsi.

E l’effetto finale – dopo un principio calmo, un assorbimento puntuale e paziente, un interrompersi consapevole e non emotivo, un accelerare conclusivo 「序破急」 – sarà dolce.

Lì dove c’è stata la fatica ci sarà probabilmente il riposo, dove la semina arriverà la raccolta, la pioggia avrà sedimentato e quanto ne uscirà sarà una solidità che un invertire dei momenti non avrebbe mai permesso.

Questo spazio nei prossimi mesi muterà. Evolverà graficamente, per accogliere Giappone e non Giappone. La via che, grazie ad alcune importantissime scelte fatte di recente, ad alcuni incontri fulminanti giunti dopo un lunghissimo periodo di stanca, mi si apre finalmente.

Spero tanto vi piacerà.

12 commenti su “Inizio, rottura, rapidità

  1. Alessandra ha detto:

    Il Phd, il libro che a breve uscirà, un frugoletto… Oh Laura, quanti accadimenti e tutti importanti. Non vedo l’ora di assistere al tuo cambiamento, ai micro e macro cambiamenti nella tua vita, a partire da qui. Sono super sintonizzata e non vedo l’ora. E comunque in bocca al lupo per tutto. Te lo meriti!

    1. Laura Imai Messina ha detto:

      Grazie mille Alessandra, sei davvero molto dolce :*

  2. elisa ha detto:

    carissima Laura!iniziavo davvero a sentire la tua mancanza e mi chiedevo cosa stava succendo un po’con il timore che non ti avrei più letto (perdona la mia poca fede XD). Ora è tutto bellissimamente chiaro, e le congratulazioni più sentite sono dovute x tutti i tuoi successi e le tue fatiche!Un augurio speciale al nuovo daruma che cresce nella pancia!il mio mi è giunto inaspettatamente un po’in anticipo ma sano a panciuto e porta ogni giorno una gioia immensa! non vedo l’ora di seguire tutti i cambiamenti che hai anticipato e di leggere il tuo nuovo romanzo! a presto!

    1. Laura Imai Messina ha detto:

      Cara Elisa, son felice di sapere il vostro bimbo scorrazzare nel mondo sano e feliciotto 🙂
      Sono stati mesi incredibilmente intensi e le nausee mi hanno mandato persino all’ospedale. La frequenza nella pubblicazione del blog ne ha quindi un pochino risentito.
      Un abbraccio!

  3. Cristiana ha detto:

    Laura a me tutto ciò che fai e racconti piace già moltissimo.
    Grazie per condividere con noi un po’ della tua vita. Ho iniziato a seguirti lo scorso anno e già a luglio sono venuta in Giappone a farmi un giro. non sarà l’ultimo. Mi ha stregato.

    1. Laura Imai Messina ha detto:

      Sei molto gentile Cristina.
      Il Giappone non delude!

  4. Paola ha detto:

    Grazie! Ti ho letto solo ora dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro. E dopo averti letto tutto ha avuto senso.
    Ti ringrazio con tutto il mio cuore, Laura carissima.
    Paola

    1. Laura Imai Messina ha detto:

      Felicissima di averti mio malgrado fornito una lettura per il tuo faticosissimo giorno. Che ne arrivino di nuovi e meno stancanti!

      1. Paola ha detto:

        Carissima Laura,
        arriveranno sicuramente giorni meno stancanti e soprattutto NUOVI.

        E anche nella risposta sei stata fonte di sollievo e gioia.

        Grazie preziosa Laura.
        A presto
        Paola

  5. uattoschimitto ha detto:

    Cara Laura,
    ho avuto finalmente tempo di leggere il tuo post; sono tornata il giorno di Pasqua dopo due meravigliose settimane in Giappone insieme a mio figlio e mio marito. Sono ancora presa dall’esperienza vissuta in un paese stupendo a contatto con un popolo incredibilmente gentile e attivo, efficiente. Mi riprometto di tornare l’anno prossimo perchè già mi manca. Quanto a te mia cara, ganbatte ne. Un grande abbraccio. Rina

  6. Eleonora B. ha detto:

    Auguri per tutti questi incredibili, entusiasmanti e meritatissimi traguardi.
    Goditi il meritato riposo! <3
    Spero di poterti rivedere un giorno di questi e scambiare quattro chiacchiere. ^_^
    Un abbraccio!

  7. Sinceri auguri per tutti i tuoi traguardi, sicuramente meritati!
    Goditi la famiglia!

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