fede

Fedelmente imbarazzata

Sono arrivati infine gli anelli e in un colpo di coda sono sparite altre due settimane dall’agenda. A Tokyo è arrivato il freddo e gli abiti si fanno più spessi. Le code più sottili.

12090004Oggi siamo andati a Ginza a prendere gli anelli. Un esile palazzo incastonato in altri due, infarcito di negozi vari ed eventuali, ristoranti e cafè. Al quinto piano c’è l’orificeria Kunno, artefice delle nostre fedi. Ordinate su forma, misura e personalizzazioni elaborate, appunto, ad personam.
Scopro di avere un anulare più sottile dell’altro e mi accorgo della differente, quasi impercettibile, divaricazione tra medio ed anulare che determina un certo fastidio quando metto l’anello.
Temo dovrò farlo allargare, ma nel mentre aspetto la magia dell’abitudine che fa sì che gli animali accettino col tempo praticamente ogni cosa che non va. Vedremo.

Uscendo dal negozio le due commesse ci accompagnano all’ascensore e si piegano in un profondissimo inchino (a quasi 45°) che permane mentre, infine, si chiudono le porte. Io guardo Ryo con aria interrogativa, lui mi suggerisce che probabilmente è parte della politica aziendale.

Resto ancora lievemente imbarazzata di fronte ad inchini eccessivamente lunghi e profondi: l’occidentale che è in me lo legge inconsciamente come un eccesso di servilismo, l’orientale che è in me lo ignora, come tutto il resto.