neve

゚・。゚ Neve su Tokyo ゚・。゚

i campi e i monti /

sottratti dalla neve /

è il nulla.

Naito Joso 内藤丈草

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A Tokyo nevica. Grossi fiocchi che rendono bianco l’orizzonte.
Dalla finestra si vedono i tetti divenuti un tutt’uno con il colore dell’aria e tra lo sguardo e il paesaggio neve che cade.

La neve ammorbidisce i contorni di Tokyo.
La rende più uniforme, lì dove il fascino di questa città risiede proprio nella diversità, nel non essere mai, fino in fondo, omogenea.

Una vista affascinante.

In un giorno duro, durissimo come questo, attendevo un regalo.
Un attimo di gioia. E grande è stata l’euforia uscendo di casa con la macchinetta fotografica in mano.

Ci voleva, ci voleva proprio.

Neve sul Fuji. Tokyo mon amour.

Abe Kobo scrisse di Tokyo “un numero infinito di villaggi. Questi villaggi e queste persone all’apparenza sono identici. Per questo, per quanto ci si possa addentrare in essa, sembra di essere rimasti al punto di partenza, senza giungere da nessuna parte“.

Il Fuji-san è come se vegliasse su Tokyo. Una montagna che protegge il più grande ed affollato agglomerato urbano del mondo. Trentasei milioni di persone. E all’orizzonte questo splendido monte che sempre è rimasto nell’immaginazione del popolo giapponese.

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Il mio sguardo si rivolge sempre lì la mattina. Se il tempo è buono forse lo si scorgerà. Ma è raro. Tende a nascondersi, a celarsi dietro nubi e foschie. Poi capitano giornate in cui l’aria è davvero trasparente. Il freddo porta i momiji e porta anche giornate di blu intenso in cui, dalla ferrovia, andando al lavoro, lo vedo. E mi cambia l’umore. ❤