Teshima e gli Archivi (dei battiti) del Cuore

«Nella ricchissima onomatopea del giapponese doki doki racconta del cuore l’emozione, baku baku ne spiega invece l’ansia; toku toku si usa quando il cuore fa un piccolissimo rumore, come quello di un bambino che pulsa sottovoce. Il suono si fa accelerato in un neonato, in un cagnetto; qualcuno perde un battito, qualcun altro nel cuore ha un soffio.
Sull’isola di Teshima, nell’arcipelago della prefettura di Kagawa a sud-ovest del Giappone, nasce e cresce un museo che raccoglie i battiti del cuore di decine di migliaia persone: Les Archives du Cœur, gli Archivi del Cuore. […]
Dei tanti cuori che ascolto quello che mi commuove alle lacrime è di Arima Hanane, cui si mischia forte il suo pianto dopo pochi secondi dall’inizio. È il numero 42797, registrato il 2021/08/15 in questo stesso luogo dove io adesso siedo, con il mare di fronte. “Ho zero anni, e sono venuta con mamma e papà” recita il messaggio di accompagnamento.
Il numero del mio cuore – Laura Imai Messina, 2021/08/19 – sarà il 42818 ma io ancora non lo posso sapere.»
 ↑ Questi sono frammenti del lungo pezzo/reportage che esce oggi su la Repubblica e a cui tengo #immensamente. Lo trovate in edicola o qui https://www.repubblica.it/…/tokyo_museo_cuore-315095534/
Sul mio profilo Instagram @lauraimaimessina invece mille foto ❤️❤️❤️ in più di questo posto meraviglioso.
 Scrivo di questo museo dei battiti del cuore, della storia di un’isola che si è riscattata da un destino feroce. Vorrei lo leggeste. Perché su questo luogo sto progettando grandi cose. Mi è rimasto, letteralmente, nel cuore.

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